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A lezione di 118, l’emergenza entra in classe alle Marmocchi di Poggibonsi

Imparare a cavarsela nelle situazioni di emergenza. È questo l’obiettivo del corso di pronto soccorso alla scuola media Marmocchi, Istituto Comprensivo 1 di Poggibonsi, che ha portato il 118 in classe. 

Gli alunni delle classi seconde della scuola Secondaria di Primo grado F.C. Marmocchi hanno partecipato al progetto Primo soccorso in collaborazione con la Misericordia di Poggibonsi. Oltre 170 ragazzi hanno ospitato nelle loro aule volontari e infermieri che hanno spiegato il ruolo attivo della Misericordia nelle comunità, non solo per i servizi di emergenza, ma anche perché la Misericordia si qualifica come un’organizzazione che offre servizi sociali, gestisce un banco alimentare e predispone la raccolta di farmaci.

I ragazzi hanno appreso che il nuovo numero unico che comprende tutte le tipologie di emergenze è il 112. È un servizio efficiente con un’unica centrale operativa che, in base alla chiamata ricevuta, può inviare il soccorso più coerente all’emergenza in corso.

Where are you?

Where are you? è la nuova app per contattare la centrale di servizio. Le funzioni aggiuntive che offre sono  la geolocalizzazione automatica e una scheda utente che può fornire dati e numeri utili durante le emergenze. C’è la possibilità anche di usufruire della chiamata silenziosa, una chat per sordomuti.

Cosa fare durante l’emergenza?

Come provetti infermieri, i ragazzi sono stati invitati a non farsi prendere dal panico se la situazione diventa critica.  Il primo anello della catena di sopravvivenza è proprio la chiamata in cui occorre specificare il luogo preciso dell’incidente e con calma, rispondere alle domande dell’operatore. Il secondo anello consiste in una prima rianimazione sul luogo con il massaggio cardiaco, il terzo anello consiste nel cercare di risolvere l’arresto cardiaco attraverso una scarica elettrica, con il DAE, cioè il defibrillatore. Il quarto anello indica lo spostamento della persona soccorsa verso un’apposita struttura ospedaliera. 

Situazioni critiche quotidiane

Le quattro più comuni situazioni di emergenza sono il malore, il trauma, l’ustione e infine le ferite che si possono presentare in forma più o meno grave. Per ogni situazione gli alunni hanno imparato una prima forma di pronto intervento.

Corso pratico di soccorso: ostruzione delle vie aeree

Gli esperti della Misericordia hanno insegnato ai ragazzi come intervenire nel caso in cui un oggetto di piccole dimensioni entra accidentalmente nelle vie respiratorie. Prima di tutto il soccorritore esegue con la mano destra cinque pacche nella zona interscapolare dal basso verso l’alto. 

Se questa manovra non è sufficiente, si passa alla seconda fase. Il soccorritore trova il punto di compressione facendo con la mano sinistra una C pollice indice, dove l’indice troverà l’ombelico e il pollice la parte inferiore dello sterno. Pone l’altra mano a pugno chiuso, pollice interno, al centro della C. Afferra il pugno con la mano sinistra e compie  cinque compressioni (1 ogni 2 secondi) dal basso verso l’altro. I ragazzi hanno provato questa manovra (manovra di Heimlich) su un manichino.

gioielli_vs_bullismo, il Comprensivo 1 intreccia nodi blu contro bullismo e cyberbullismo

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Il Comprensivo 1 di Poggibonsi unito contro bullismo e cyberbullismo. In preparazione al 7 febbraio, giornata dedicata alla lotta contro bullismo e cyberbullismo, alunni, docenti e collaboratori scolastici hanno riflettuto e lavorato sul significato di questo comportamento così diffuso e pericoloso. Conoscere a fondo il problema del bullismo è molto importante per sensibilizzare i giovani a denunciare qualsiasi forma di sopruso. Parlarne a scuola è una delle strategie migliori per prevenire l’insorgere di comportamenti prepotenti e prevaricanti. Con questo spirito, l’Istituto Comprensivo 1 di Poggibonsi ha aderito alla campagna nazionale “Un nodo blu contro il bullismo e cyberbullismo”.

La classe 3B della scuola Secondaria di Primo grado guidata dalla prof.ssa Simona Del Bravo ha riflettuto sull’importanza di evitare un linguaggio violento. Mediante “Il Manifesto della comunicazione non ostile” i ragazzi hanno discusso sull’importanza delle parole per favorire comportamenti rispettosi e civili. Importante è utilizzare un linguaggio adeguate anche in rete, “Tutto quello che facciamo digitalmente ricadrà sempre su di noi e sugli altri” scrivono i ragazzi, “quindi non fare mai cose che nella realtà non fareste”. Le riflessioni sono state poi raccolte sulla piattaforma digitale:

https://padlet.com/simonadelbravo/7-febbraio-2023-safer-internet-day-of9twffl0x65yqu4: gioielli_vs_bullismo, il Comprensivo 1 intreccia nodi blu contro bullismo e cyberbullismo

Gli alunni della classe 2D Vittorio Veneto, coordinati dalla maestra Simona Niccolai hanno lavorato sulla prevenzione di tutte le situazioni che portano a comportamenti discriminatori. I bambini hanno parlato sul significato di inclusione e sul fare-gruppo leggendo quotidianamente una pagina dell’albo illustrato “Le parole per stare insieme “ di Gloria Francella. Successivamente hanno scritto pensieri e riflessioni raccogliendo le loro idee sul cartellone ”No al bullismo, sì al BELLISMO”.

Nodo blu a scuola

L’ISTAT ha indagato sugli atteggiamenti offensivi tra i giovani. Nel 2014 più del 50% degli 11\17enni è stata vittima di episodi violenti. I comportamenti che caratterizzano sono derisioni, diffamazioni, insulti, prese in giro, fino a maltrattamenti fisici, verbali e psicologici.

Il Cyberbullismo è un atto intenzionale condotto da un individuo o da un gruppo usando forme di contatto digitali. Il bullo può mantenere l’anonimato e può controllare le informazioni private della vittima. La vittima può avere difficoltà a scollegarsi dall’ambiente informatico, in tal caso tossico. La vittima, talvolta, può essere portata a compiere atti tragici, spinta dalla pressione imposta dal bullo. Una ricerca ha approfondito il fenomeno del suicidio adolescenziale. Lo studio ha concluso che il cyberbullismo  ha fatto aumentare il numero dei suicidi.

Le classi 2°B e 1°B della Secondaria, coordinate dalla professoressa Silvia Cortigiano, hanno realizzato gioielli dal nodo blu contro il bullismo dimostrando la loro completa approvazione nei confronti della salvaguardia fisica e psicologica di tutti gli studenti e le studentesse. I ragazzi hanno ragionato su tale fenomeno osservando che  “Solitamente, le personalità del bullismo sono nettamente definite: troviamo il bullo, che manifesta atteggiamenti violenti, fisici e psicologici, dall’altra parte troviamo la vittima, che invece subisce tali comportamenti. Il patimento psicologico e l’esclusione sociale sono circostanze in cui ragazzi e ragazze si ritrovano involontariamente nel ruolo di vittima, subendo gravi umiliazioni.”

Bullismo, Psicologi toscani: “La prevenzione inizia a scuola”

In occasione della Giornata mondiale contro il bullismo e cyberbullismol’Ordine degli Psicologi della Toscana promuove un webinar il 10 febbraio (dalle 17 alle 19) sull’importanza del ruolo della scuola e in particolare dello psicologo scolastico nella prevenzione dei comportamenti a rischio durante lo sviluppo: l’incontro promuove un metodo di prevenzione con un approccio a molteplici livelli, con elementi teorici arricchiti da spunti operativi e indicazioni pratiche su come aumentare la consapevolezza sui fenomeni tra gli studenti e il personale scolastico, come agire e come intervenire nella gestione dei casi di bullismo e/o cyberbullismo insieme al team per l’emergenza della scuola. 


“Lo psicologo scolastico non solo offre sostegno alle vittime – dice Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana – ma aiuta l’intera classe o comunità scolastica a prevenire fenomeni di bullismo e di violenza fisica, virtuale o psicologica. La scuola in dialogo con le famiglie ha quindi un ruolo fondamentale nel contrasto alle baby gang e agli episodi di bullismo, che come vediamo continuano a riempire le cronache locali: penso al giovane affetto da autismo aggredito da un gruppo di bulli o al ragazzo derubato da coetanei a Firenze. Ecco, a scuola si può promuovere la cultura del rispetto dell’altro, delle regole, delle diversità”.

Secondo l’indagine Edit 2022 di Ars Toscana (novembre 2022) in Toscana, le modifiche relazionali imposte dalla pandemia nel corso dell’anno scolastico 2021/2022 hanno contribuito a ridurre la diffusione complessiva del fenomeno del bullismo tradizionale (o “offline”): fra i ragazzi e le ragazze fra i 14 ed i 19 anni il 16% (contro il 22,3% del dato italiano) dichiara di aver subito prepotenze nel corso dell’ultimo anno, con una differenza di genere che conferma il maggior coinvolgimento di quello femminile (femmine: 20,3%; maschi: 12%). Gli atti di bullismo in misura elevata mostrano contenuti di carattere etnico, omofobo o legato all’identità di genere.


La riduzione delle forme “offline” ha favorito un incremento del cyberbullismo con valori che, seppur rimanendo al di sotto della media nazionale (Italia: 8,4%; Toscana: 5,8%), indicano la necessità di interventi specifici orientati a forme di violenza in continua trasformazione.

In Spagna nel giorno della festa della Hispanidad

¡¡¡Hola!!!

Siamo gli alunni della 2A della scuola secondaria di Staggia Senese.

Vi presentiamo questo video che abbiamo realizzato relativamente ad un’attività di spagnolo/educazione civica.

L’intento del nostro lavoro è quello di farvi conoscere il significato di una festa che si celebra in Spagna e in diversi paesi hispanohablanti il 12 di ottobre di ogni anno.

Si tratta del “Día de la Hispanidad”, chiamato anche “Día del respeto a la diversidad cultural”, ovvero il giorno del rispetto alla diversità culturale. In questo giorno molte persone, di due diversi continenti, celebrano non solo la scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo, ma allo stesso tempo il rispetto nei confronti dei popoli conquistati, diverse culture accomunate dalla stessa lingua.

Con questo video vogliamo dimostrare che le persone dovrebbero accettare le diversità, che ci rendono unici e allo stesso tempo molto simili e che ci permettono di scoprire nuove culture e di avvicinarci all’”ALTRO”.

(articolo di Leonardo Sisti classe 2 A)

Disegni e parole contro il bullismo

Un premio contro il bullismo. Sei alunne della scuola media Marmocchi, Istituto Comprensivo 1 Poggibonsi, sono state premiate dal Rotary Club Alta Valdelsa nell’ambito del progetto La mia scuola è debullizzata. My school without bulling.

Ad essere premiate, dal presidente del Rotary Club Alta ValdelsaGiovanni Di Maggio, sono state  Denise Borrelli (1B), Sara Rocchigiani (3A), Samantha Santoni (3B) e Giada CiulliGiulia Corti e Sole Vitanza della 3D. Le sei alunne premiate, che hanno elaborato testi e disegni, hanno ricevuto un buono di 100 euro ciascuno per acquisti di libri e materiale scolastico presso la cartoleria “Maura” di Poggibonsi e un buono corrispondente è stato donato a ciascuna classe partecipante.

«Certe iniziative sono fondamentali per far crescere la consapevolezza di un fenomeno in aumento e che se sottovalutato può compromettere il percorso formativo degli studenti oggi e dei futuri cittadini di domani», sottolinea la dirigente Manuela Becattelli. «Il nostro Comprensivo da sempre è all’avanguardia nell’affrontare questo tipo di problematiche, come dimostrano i numerosi riconoscimenti ricevuti dalla nostra scuola a livello nazionale, perché è importante che i ragazzi frequentino la scuola in modo sereno».

L’iniziativa. Il progetto della Rotary Foundation si è svolto in due fasi. Il primo step ha coinvolto Sara Ginanneschi, psicologa, e ha sensibilizzato i giovani alla tematica del bullismo. Lo scopo è stato quello di potenziare negli alunni una crescita sociale attraverso un approccio ai problemi comportamentali di tipo “empatico”, per promuovere una riflessione sulle dinamiche relazionali, sui segnali di disagio, sullo star bene a scuola e nella società. Un’attenzione particolare è stata riservata ai dati inerenti all’uso delle nuove tecnologie e dei social network.

È quindi seguito il lavoro in classe delle insegnanti di Italiano, Silvia CortigianoOrietta MartelliniAlessandra Frediani e Simona Del Bravo, e degli alunni che hanno analizzato concretamente atteggiamenti e comportamenti quotidiani e che ha portato all’elaborazione dei lavori premiati.

Come sottolineano le docenti, «queste attività sono state utili al fine di riconoscere segnali precoci di disagio e di costruire rapporti sani. I ragazzi hanno compreso l’importanza del contesto sociale in cui l’atto di bullismo si manifesta e hanno analizzato le modalità con le quali si struttura un gruppo e si agisce in alcune circostanze, quando in campo ci sono più protagonisti: il prepotente, la vittima e gli spettatori. Il gruppo classe è diventato così il principale strumento per il contenimento ed il superamento dei comportamenti prevaricanti». 

A Michelangelo Giachi della 1B il contest Rolex di Repubblica@scuola

«In questo posto regna la natura e la serenità ed è per questo che è uno dei miei paesaggi preferiti. Un giorno vorrei andarci a nuoto e scoprire se davvero non ci vive nessuno». È questa una delle frasi del testo dal titolo «L’Isola Fantastica», con cui Michelangelo Giachi della classe 1B della scuola Media “F.C. Marmocchi” di Poggibonsi (Istituto Comprensivo 1) ha vinto il contest Rolex di Repubblica@scuola. La motivazione, come è stato detto durante la diretta della premiazione avvenuta in maniera virtuale, è «come se tu avessi una specie di sete assoluta di avventura verso un isolotto che in realtà è molto vicino, ma che non poteva essere raggiunto. Sembra la descrizione di un’isola fantastica, di un’isola che non c’è, ma sta lì». Emozionato, Michelangelo Giachi, alunno della professoressa Silvia Cortigiano, ha sottolineato che «È molto misteriosa questa isola. Io non ci sono mai stato non posso sapere come sia fatta, cosa ci sia. So che ha un’acqua cristallina, ma non ci sono mai potuto andare perché, fin da piccolo, mia mamma mi ha detto che c’erano degli scogli che non potevo superare».

L’isola fantastica

Io possiedo un luogo che racchiude la mia infanzia, ovvero una piccola e incantevole isola. Il suo nome ricorda una valorosa città che ho studiato a epica, si chiama infatti l’Isola di Troia. Si trova proprio davanti al porto di Punta Ala, il luogo di villeggiatura sulla costa toscana dove, fin da piccolo sono sempre andato in vacanza con la mia famiglia. Mi sono sempre chiesto cosa ci fosse in quell’isola di tanto speciale e perché fosse così misteriosa. Forse perché è disabitata. Da lontano si può vedere una bella torre spiccare al centro dell’isolotto che fa di esso la sua unicità. Intorno all’isola svolazzano molti gabbiani sempre a pesca di piccoli pesciolini che nuotano. L’acqua che caratterizza questo paesaggio è cristallina. Tra le molte specie marine che vivono lì, mi vengono in mente quei branchi di pesci di colore argento che quando ero piccolo vedevo sempre passare. In questo posto regna la natura e la serenità ed è per questo che è uno dei miei paesaggi preferiti. Un giorno vorrei andarci a nuoto e scoprire se davvero non ci vive nessuno.

Premio del Pubblico per il cortometraggio della 2B al concorso nazionale Cinefrutta

Successo per le classi 1B e 2B della scuola media Marmocchi (Istituto Comprensivo 1 di Poggibonsi) al festival Cinefrutta, il festival per cortometraggi sul tema della sana alimentazione, di Giffoni Vallepiana (Sa). I due cortometraggi Ode a frutta e verdura e Fruttix e Verdurix realizzati con ideazione, coordinamento e regia della professoressa Silvia Cortigiano, si sono aggiudicati rispettivamente il Premio del Pubblico Medie grazie agli oltre 600 “like” ricevuti su Youtube e l’attestato di partecipazione alla finale.

Soddisfazione per il premio. I due video, come sottolinea la professoressa Cortigiano «sono la dimostrazione di come la didattica a distanza possa funzionare e di come la cultura e la scuola non si fermino neppure durante la quarantena. Il premio vinto dalla 2B è un grande riconoscimento e i video sono un esempio positivo di utilizzo delle tecnologie informatiche e dei dispositivi digitali». Per la professoressa Cortigiano «i due video e la didattica a distanza raccontano come la creatività e la fantasia dei ragazzi non hanno limiti di spazio e di tempo e, soprattutto, non si chiudono in una classe. Sono proprio le situazioni difficili a sviluppare l’ingegno e che si esprime quando dobbiamo superare le barriere imposte dagli altri».

Carlo Verdone intervenuto in videoconferenza

La premiazione. L’evento conclusivo si è tenuto ieri (venerdì 29 maggio) in diretta Facebook con la partecipazione online dell’ospite d’onore Carlo Verdone. Nella mattinata sono stati proiettati i corti selezionati tra quelli realizzati quest’anno dalle scuole medie e superiori di tutta Italia per poi passare alla proclamazione dei vincitori delle varie categorie.

Il tema. Scopo dei cortometraggi è stato quello di sensibilizzare i giovani ad uno stile di vita sano che comprenda il consumo regolare di frutta e verdura. «Le due classi – sottolinea Cortigiano – hanno saputo declinare il messaggio di una sana alimentazione, nonostante non potessero essere vicini fisicamente, attraverso principi alimentari applicati proprio quando siamo stati costretti a stare in casa per via della quarantena». Un tema, «sviluppato in autonomia dai ragazzi, dove si trovano riflessione critica e buon uso della tecnologia, tutto insieme dalla regia effettuata dall’insegnante», conclude Cortigiano.

Il concorso Cinefrutta è promosso dalle Organizzazioni di produttori Alma Seges, AOA e Terra Orti in collaborazione con il Giffoni Experience.

Il gioco da tavolo degli studenti diventa strenna natalizia delle banche

Il gioco da tavolo Paroliamo è diventato la strenna natalizia delle banche toscane. Realizzato dagli studenti della scuola media Marmocchi dell’Istituto Comprensivo 1 di Poggibonsi (Si) con la loro Officina Marmocchi, il gioco è stato scelto e stampato dalla Federazione Toscana delle Banche di Credito Cooperativo come regalo per questo Natale. «Un esempio di come una scuola media può collaborare con il mondo del lavoro e preparare i ragazzi ad affrontare la vita reale». Sono le parole con la quali la professoressa Silvia Cortigiano, tutor della cooperativa, ha presentato l’Officina Marmocchi davanti alla platea dell’assemblea generale della Federazione Toscana delle Banche di Credito Cooperativo (Ftbcc) che si è tenuta nei giorni scorsi presso la sede della Camera di Commercio di Firenze, moderata dal giornalista Nicola Porro. Rappresentanti del mondo bancario e imprenditoriale della Toscana hanno ascoltato l’esperienza degli studenti poggibonsesi che hanno dato vita a Officina Marmocchi, impresa cooperativa simulata portata avanti dai ragazzi nell’ambito del progetto “Toscana 2020 Coop Work In Class: diffusione della cultura cooperativa, impresa cooperativa simulata e tirocinio” promosso da Confcooperative Toscana e dalla Ftbcc e finanziato da Fondo Sviluppo Spa.

Durante la presentazione a Firenze, i ragazzi sono stati molto professionali e, seppur fossero emozionatissimi, hanno saputo gestire bene queste grandi emozioni. «All’inizio, sul palco, c’era un po’ di ansia, poi abbiamo visto che ridevano alla battute e ci siamo sentiti più sciolti», è stato il loro commento.

Il gioco diventa strenna per le banche. La Federazione toscana delle Bcc ha scelto il gioco Paroliamo come strenna natalizia che è stato stampo in oltre 350 copie e per questo c’è stato anche un premio per i ragazzi, una lim e ricambi per i defibrillatori della scuola, il tutto per 2.600 euro di valore. «Non ci aspettavamo tutti questi regali, ringraziamo di cuore la Ftbcc per quanto ci ha donato», sottolinea la vicaria della scuola media Marina Cesani

Il gioco e la cooperativa. Paroliamo ha preso vita da un’idea della professoressa Silvia Cortigiano all’interno del Pon2014-2020 FSE-10862 “Inclusione e lotta al disagio-Laboratorio Paroliamo”. I ragazzi hanno elaborato l’idea, realizzato il tabellone e le carte con le domande e i disegni, creato il prototipo in scatola. In seguito è nata l’impresa cooperativa simulata “Officina Marmocchi” che ha vinto il primo premio del concorso “Mi racconti… la tua cooperativa?” nell’anno scolastico 2018-19, promosso da Confcooperative Toscana e Federazione Toscana BCC, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana. L’i.c.s. “Officina Marmocchi” ha poi ricevuto da parte di Confcooperative Toscana e della Federazione Toscana BCC una richiesta speciale, realizzare delle copie del gioco Paroliamo, alla cui produzione ha contribuito anche l’impresa cooperativa simulata “3D ON DEMAND” dell’Istituto Barsanti di Massa, la quale si è occupata in particolare della progettazione e della realizzazione di pedine e dadi. Per Confcooperative, il progetto Toscana 2020, in evoluzione con il progetto “Verso Toscana 2030”, permette ai giovani di imparare a collaborare insieme simulando un’impresa cooperativa, sviluppando il senso di imprenditorialità e lo spirito d’iniziativa, con il coinvolgimento dei diversi attori del territorio.

La scelta della cooperativa. «La cooperativa mette da parte differenze personali, egoismi, incomprensioni, diversità caratteriali, sociali e culturali, punti di vista divergenti che diventano elementi di forza per costruire una visione d’insieme con un comune obiettivo: il rispetto reciproco per una crescita del singolo e della collettività», continua Cortigiano. «E ogni rischio può diventare l’opportunità per crescere. Questa iniziativa va nella direzione di combattere la dispersione scolastica. Officina Marmocchi è una cooperativa, che seppur simulata, funziona come una vera cooperativa. L’idea su cui si basa l’iniziativa è quella di far studiare in modo divertente senza l’assillo delle lezioni in classe e l’incubo del compiti a casa».

I giochi. Ogni gioco ha un significato diverso e nasce per uno scopo preciso, di valore sociale, di responsabilità civile, di apprendimento della lingua italiana. Questi quelli realizzati mentre in cantiere c’è già quello sulla Costituzione Italiana.

Paroliamo. In gioco c’è l’apprendimento della grammatica e della lingua italiana. Le domande, alcune anche a risposta scritta, mettono alla prova tutti quanti sulle capacità di scrivere correttamente in italiano. Completano il gioco carte rebus per abilità particolari

Dirittiamo. I diritti e il rispetto delle donne non sono un gioco, ma con il gioco si può imparare a conoscere esigenze, sensibilità, e rispetto verso tutte le differenze di genere. Un gioco dove si mettono in discussione atteggiamenti e modi di pensare per un modo corretto di vivere.

Sicuropoli. Tutto quanto c’è da sapere sul corretto comportamento da tenere a scuola e fuori. Sia quando si è in macchina con i genitori, sia quando si guida una bicicletta o si gioca con gli amici. Ma anche quali sono i corretti modi di fare uno zaino, di stare in classe, di studiare.

Perché tu vali. Sottotitolo Sbullalebolledelbullo, in quanto il bullismo si sconfigge con un gioco, ma non per gioco. Domande e risposte per combattere soprusi, violenza morale, psicologica e fisica, e per prevenire un fenomeno che ha già provocato troppe vittime.

Tutti pazzi per il clima. Il gioco, premiato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dove le buone pratiche ambientali e le cattive abitudini non sono soltanto domande, ma anche risposte. L’obiettivo è creare una presa di coscienza virtuosa dentro ciascuno di noi per arrivare a costruire una sensibilità ambientale vera e profondamente sentita.

Non chiudere un occhio. Contro la violenza di genere, quella che distrugge le donne nel silenzio. Domande che sono interrogativi su atteggiamenti e comportamenti da non tenere, risposte per arrivare a costruire una società basata sul rispetto di tutte le persone, prime tra tutte le donne.

MafiAlt. Per capire l’importanza di combattere la mafia, il gioco pone domande che aprono scenari legati non soltanto alla criminalità organizzata, ma anche a comportamenti che hanno a che fare con la vita di tutti i giorni delle persone comuni.

Premiate le eccellenze del Comprensivo 1

Ventisette studenti eccellenti per l’Istituto Comprensivo 1 di Poggibonsi. Sono stati consegnati gli attestati e i libri offerti dalla libreria Mondadori Disco Shop di Poggibonsi, oltre alle borracce di alluminio della Pubblica Assistenza di Poggibonsi, agli studenti che a giugno hanno superato l’esame di licenza media con nove, dieci e dieci e lode. La dirigente Manuela Becattelli, presente con gli insegnanti della scuola media Marmocchi e di quella di Staggia Senese, ha sottolineato che «come tutti gli anni ci teniamo a premiare gli studenti che si sono distinti nel corso dei tre anni. Ho personalmente assistito agli esami e sono rimasta molto soddisfatta della preparazione dei nostri studenti».

Valeria Esposito

Violino e chitarra per iniziare. La cerimonia di premiazione è stata aperta da due giovani musicisti della scuola, la violinista Valeria Esposito e Ruben Roversi alla chitarra acustica accompagnati dal maestro Antonio Morelli.

Ruben Roversi

Matematica d’evasione, lezioni dal carcere. È seguita la presentazione del libro “Matematica d’evasione” del professor Claudio Marini, venti lezioni di matematica svolte ai detenuti del carcere di Siena su problemi, storia ed aneddoti matematici che hanno suscitato interesse e curiosità in tutti. Come scoprire che c’è un numero narcisista (1634), ma esistono numeri amici, fidanzati, felici e infelici. E si scopre che c’è una relazione tra numeri ed erotismo.

La consegna degli attestati. La premiazione si è conclusa con la consegna agli studenti degli attestati di eccellenza accompagnati dai libri offerti dalla libreria Mondadori Disco Shop di Poggibonsi e da una borraccia di alluminio donata e consegnata dai volontari della Pubblica Assistenza di Poggibonsi. Ad essere premiati sono stati i dieci con lode (4), i dieci (6) e i nove (17).

Questi gli alunni eccellenti:

Francesco Ammannati

Francesca Aratari

Giulio Bartalini

Alessandro Natale Bellinello

Sara Biagiotti

Gaia Borri

Rebecca Cenni

Letizia Sofia Chiarucci

Elena Ciari

Simone Ciarlone

Federica Cuordileone

Viola Gelli

Davide Ghiozzi Pasqualetti

Giulia Gramola

Leonardo Lalletti

Martina Maestrini

Samuele Matteucci

Gabriele Minetto

Jacopo Morelli

Martina Parigi

Francesca Peguero

Filippo Pini

Valeria Profeti

Sara Rappuoli

Francesco Scuriatti

Arsenio Trombini

Alessandro Zazzeri

Scuola media Marmocchi premiata per le competenze digitali

Agli insegnanti Silvia Cortigiano e Leandro Palermo il primo premio del concorso nazionale Progetti Digitali per il video Tutte le mattine del mondo e il cartone animato Una come tante. Stamani a Firenze la cerimonia di consegna del riconoscimento

È davvero una scuola 2.0, la scuola media Marmocchi dell’Istituto Comprensivo 1 di Poggibonsi. Due classi della sezione B e la 3G hanno vinto il primo premio del concorso nazionaleProgetti Digitali” per la promozione delle competenze digitali tra gli studenti. Il riconoscimento è arrivato per il lavoro svolto dagli insegnanti Silvia Cortigiano e Leandro Palermo sul tema Rispetta le differenze. I lavori premiati sono Tutte le mattine del mondo, un video contro ogni forma di bullismo e di violenza, e Una come tante, cartone animato contro la discriminazione per l’aspetto fisico. Come spiega la professoressa di Italiano della sezione B, Silvia Cortigiano, «la nostra è una scuola aperta anche il pomeriggio per favorire la cooperazione tra studenti. L’utilizzo dei sistemi digitali è un modo per lavorare contro la dispersione scolastica, fenomeno che riguarda purtroppo anche le scuole del nostro territorio. Usiamo metodi alternativi di studio perché la scuola non è soltanto libri scolastici e nozionismo».

progetti digitali04Il premio. La cerimonia di premiazione del bando promosso dall’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana e dall’Aica, associazione italiana per l’informatica e il calcolo automatico, si è svolta stamani a Firenze, presso l’aula magna dell’Istituto di Istruzione Superiore Leonardo da Vinci, alla presenza dei due docenti e di una rappresentanza degli alunni.

Il video per dire no al bullismo. «Il nostro video – spiega la professoressa Cortigiano – nasce insieme all’idea di dare vita all’interno dell’istituto, di uno spazio concreto, tangibile di memoria collettiva contro il bullismo. Tutto è partito dalla realizzazione di un albero di legno le cui foglie sono foglietti, post-it, lettere, con pensieri, riflessioni, atti di denuncia degli stessi studenti. Ognuno può appendere il proprio contributo all’albero, posizionato nell’atrio di ingresso della scuola proprio per essere presente ogni mattina. Perché come narra il video, noi ci siamo, giorno per giorno». L’albero di legno è una metafora «le radici, testimonianza di violenza privata, di anime lacerate nel silenzio, di vittime ferite dall’indifferenza. Le sue fronde, la denuncia, l’impegno civile, la consapevolezza di poter cambiare. Ogni foglia appesa è un grido di dolore che diventa speranza».

Tutte le mattine del mondo

Un percorso di frasi per isolare la violenza. Dall’albero parte un percorso delimitato da un nastro blu intervallato da frasi sulla cittadinanza attiva e sul rispetto della persona. «Il percorso parte per costruire insieme, giorno per giorno, la consapevolezza del rispetto» e conduce ad un vero ulivo, icona di pace e di vita, piantato nel giardino della scuola. «Il percorso è il nostro atto concreto contro la violenza. Un percorso attraverso il quale la sofferenza privata diventi memoria collettiva. La memoria è un’emozione su cui crescere insieme. Per fermarsi. Per riflettere. Per diventare cittadini attivi».

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Convivenza tra tradizione e tecnologia. Classe 2.0 e rete internet, condivisione nel cloud, flipped classroom, tablet. Ma anche profumo delle pagine dei libri stampati. Sono i due mondi che convivono nella scuola media Marmocchi dove ogni anno cresce il numero di genitori che iscrivono i propri figli alle classi 2.0 tanto che non sempre tutte le richieste riescono ad essere esaudite. «Le nostre – spiega la professoressa Cortigiano – sono classi con un metodo ibrido. Quest’anno, dopo quattro anni di sperimentazione, l’esperienza è entrata a regime, tutti i ragazzi di prima hanno scaricato i testi in quello che viene chiamato zaino digitale e tutto sta dentro il tablet». Gli studenti lavorano sui tablet, «anche se i libri ci sono ma rimangono a casa, vengono impiegate app didattico educative grazie alle quali docenti e alunni possono condividere materiali». Se durante le verifiche in classe non si rinuncia a foglio e penna, «si applicano metodi nuovi come la classe capovolta, flipped classroom, con cui i ragazzi apprendono i maniera autonoma a casa con i mezzi informatici e in classe riportano la loro esperienza che viene utilizzata da noi insegnanti per la lezione», spiega Cortigiano. A questo, si affiancano «lezioni di coding in cui i ragazzi imparano a muoversi nel mondo della programmazione e a dialogare con il computer».

Economia circolare per dare una speranza al futuro dei ragazzi

C’è la storia di un cestino triste perché dentro di lui ci finiva ogni genere di rifiuti e c’è la favola di Rifiutilandia, la città senza abitanti dove i palazzi e le strade sono soltanto cumuli di rifiuti indifferenziati. Ma come in tutte le favole, il finale è lieto perché tutti vissero felici e riciclati. E c’è anche Sing for Climate, la canzone per fermare i cambiamenti climatici e avere un futuro migliore. Sono le elaborazioni dei ragazzi della 1B della scuola media Marmocchi che con la professoressa Silvia Cortigiano hanno aderito a Progetto Memoria, Percorso di Educazione Ambientale “Rifiuti: vietato buttare”, iniziativa della Spi Cgil di Poggibonsi in collaborazione con Sei Toscana. Come ha evidenziato Rosanna Bottari, curatrice del progetto, nell’evento finale che si è tenuto nella sala della Pubblica Assistenza di Poggibonsi, «abbiamo affrontato il tema dei rifiuti, profondamente collegato con il progetto sulla biodiversità dello scorso anno, con un percorso nel quale i nonni hanno raccontato come venivano prodotti e smaltiti i rifiuti quando loro erano giovani». Bottari ha sottolineato quanto sia importante «maggiormente tutti, giovani e adulti, per tutelare il nostro pianeta e i nostri ecosistemi».

Il racconto dei nonni: quando gli scarti finivano nella concimaia. Nel loro percorso con i nonni, Anna Calosi e Mario Lapini, gli studenti hanno capito quanto sia fondamentale oggi non tanto smaltire bene i rifiuti, quanto soprattutto cercare di produrne meno possibile. «Abbiamo visto che quando i nonni erano piccoli – commenta la professoressa Silvia Cortigiano – esistevano, per esempio, le concimaie dove finivano gli scarti, che non chiamerei rifiuti, per diventare concime. Ai quei tempi molto era basato su quella che viene definita economia circolare, si prendeva dalla terra, si ridava alla terra. Ed a questo modello che oggi dobbiamo fare riferimento e cercare di tendere».

Sapone fatto in casa e piccola concimaia. Proprio in questa ottica di recupero e di economia circolare, i ragazzi della 1B e la loro professoressa hanno realizzato, con prodotti di facile reperibilità, pastiglie di detersivo per lavatrice e, sempre in pastiglie, un detergente per la pulizia del water. Inoltre all’interno del giardino della scuola, dove è già stato ricavato anche un orto, hanno dato vita ad una compostiera dove finiscono sfalci dell’orto e piccoli rifiuti organici delle colazioni degli studenti.

Un progetto lungo un anno. Il percorso sulla sensibilizzazione sui rifiuti, come quello dello scorso anno sulla biodiversità, ha coinvolto anche la 2E della scuola media Marmocchi (con la 1B fanno parte dell’Istituto Comprensivo 1 di Poggibonsi) che con la professoressa Serena Marzi hanno elaborato una lettura dal libro Marcovaldo di Italo Calvino.

Premiati per la sensibilità ambientale. Il progetto prevedeva anche un concorso per il miglior disegno sul riciclo dei rifiuti. Ai vincitori sono stati premiati con una chiavetta per pc e un buono l’acquisto di libri. A tutti gli altri studenti la Spi Cgil ha fatto omaggio di un borraccia ecologica.

I curatori del progetto. L’iniziativa e il progetto hanno visto la partecipazione del segretario della Spi Cgil, Gianfranco Maroni, di Fiorella Cilemmi, Vanna Belardi, Elio Bettini, Renzo Lazzerini, Raffaele Gruosso, Gino Pertici, Anita Salvestrini, Anna Calosi, Mario Lapini, Bruno Bruni, Mauro Minghi e Maddalena Zuddas.

Mi racconti…la tua cooperativa?” Primo premio ai ragazzi della scuola media Marmocchi di Poggibonsi, inventori di giochi in scatola contro mafia, bullismo e violenza sulle donne

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Giochi in scatola ideati e realizzati dai ragazzi e destinati ai ragazzi per affrontare questioni complesse “con un gioco ma non per gioco”. E’ il lavoro dell’impresa cooperativa simulata Officina Marmocchi, portato avanti dai ragazzi della scuola media Marmocchi dell’Istituto comprensivo 1 di Poggibonsi (Siena).

Le loro creazioni si chiamano “Mafialt”, che affronta la piaga della mafia, “Dirittiamo” sull’eguaglianza di genere e “Non chiudere un occhio” sulla violenza di genere. Ma ci sono anche “Perché tu vali” contro il bullismo, “Sicuropoli” per insegnare l’educazione stradale e ambientale. Molti dei giochi sono realizzati sulla struttura del gioco dell’oca, disegnati a mano, per imparare e riflettere.

I giochi nascono come prototipi. «C’è tanta arte, tanto materiale fatto con le mani. Personalmente ci tengo a che i ragazzi adoperino le mani», commenta la professoressa Marina Cesani.

Il racconto del lavoro di “Officina Marmocchi” ha vinto il primo premio del concorso “Mi racconti…la tua cooperativa?”, promosso da Confcooperative Toscana, Federazione Toscana Banche di Credito Cooperativo, in collaborazione con lUfficio Scolastico Regionaleper la Toscana, nell’ambito del progetto Toscana 2020-Coop Work In Class che diffonde la cultura cooperativa nelle scuole e incoraggia i ragazzi a realizzare concrete esperienze di alternanza scuola lavoro.

La cooperativa nasce anche per fare impresa. «Cercavamo un modo per portare questi giochi fuori dalla scuola, per poterli vendere e costruire nuovi giuochi», spiega la professoressa Silvia Cortigiano.

L’invito alle classi delle scuole elementari e medie toscane era quello di riflettere sul tema della  “cittadinanza attiva” e sui principi della cooperazione; i ragazzi sono stati invitati a raccontare un lavoro fatto insieme in vista di un risultato comune anche come impresa cooperativa simulata (ICS) o associazione cooperativa scolastica (ACS), in favore della propria scuola, del proprio quartiere, della propria città.

Gli studenti hanno presentato dei componimenti scritti utilizzando alcune espressioni chiave come cooperazione, comunità, l’unione fa la forza, talento, responsabilità, difficoltà. In palio, per gli autori dei tre migliori componimenti, buoni per l’acquisto di libri e cancelleria.

In alcuni casi i ragazzi hanno messo in risalto l’attività d’impresa, in altri casi la complessità delle dinamiche decisionali. I piccoli “cooperatori” hanno dimostrato di essere “grandi” nelle attività che portano avanti come il concerto in onore di Puccini a Mutigliano, l’attività di raccolta differenziata e la biblioteca scolastica a Viareggio, i giornalini scolastici in Garfagnana, gli spettacoli a favore di associazioni e animazione per i più piccoli a Quarrata, i mercatini artigianali in collaborazione con altri istituti a Barga, le esperienze nello sport o nell’ambito delle scienze dove si sperimenta la forza del fare squadra a Lucca e a Prato.

Sul podio oltre ai ragazzi della prima B della scuola media Marmocchi sono saliti, al secondo posto, i ragazzi delle classi quarta e quinta della scuola primaria plesso Pieve San Lorenzo dell’istituto comprensivo Piazza del Serchio (Lucca), con il testo relativo alla loro ACS  “Il terreno dei bambini”, al terzo posto la classe quinta della scuola primaria Santa Teresa del Bambino Gesù di Montelupo Fiorentino (Firenze) con il racconto “Insieme è più bello”. Menzione speciale fuori concorso per l’originalità e la creatività è andata alla quinta della scuola primaria Piazza del Serchio del medesimo Comprensivo che ha presentato al concorso le attività dell’ACS “Armonia, compagnia e solidarietà”.

«E’ sempre interessante ascoltare dalla voce dei giovani finalisti e dei partecipanti al nostro bando il racconto dello ‘slalom’, come lo abbiamo definito, tra cooperazione, talento e responsabilità che prende forma nelle scuole toscana che lavorano con il progetto Toscana 2020 – commenta Claudia Fiaschi, presidente di Confcooperative Toscana –  La premiazione è stata anche l’occasione per dare visibilità a un progetto interessante come quello dell’Officina Marmocchi e di dare una testimonianza a dirigenti, professori e studenti di come può essere importante fin dalle primarie affrontare la tematica della cooperazione come strumento per dare gambe a sogni e talenti. I ragazzi hanno potuto parlare da pari a pari, i messaggi siamo certi, arrivano in questo modo più chiaramente a destinazione».

Passione per la geometria, Minetto terzo nazionale a Geometriko

Gabriele Minetto

La geometria e la matematica sono una vera passione. Tre studenti, Gabriele Minetto (3B), Eleonora Profeti (2B) e Alessandro Zazzeri (3B) della scuola media Marmocchi, Istituto Comprensivo 1 di Poggibonsi, hanno riscosso ottimi risultati a livello nazionale al concorso Geometriko le cui fasi finali si sono svolte a Otranto (Le). Gabriele Minetto della 3B si è guadagnato la terza posizione ed è stato premiato con la medaglia di bronzo. La scuola ha visto anche la partecipazione di Eleonora Profeti (2B) e Alessandro Zazzeri (3B) che hanno portato lustro a tutto il Comprensivo in un torneo a livello nazionale che ha visto la partecipazione di ben 144 studenti.

Alessandro Zazzeri, Gabriele Minetto, Eleonora Profeti

Il gioco. «Geometriko – spiegano le insegnanti di Matematica della scuola media, Lucia Fazzino e Antonella Castellini coordinatrici a livello regionale, che hanno seguito e accompagnato i ragazzi in tutte le fasi fino alle finali – è un progetto e un gioco didattico che nasce proprio dall’idea di fornire a insegnanti, genitori e studenti di diverse età uno strumento per acquisire e consolidare l’apprendimento della geometria piana, in particolare dei quadrilateri. E allo stesso tempo divertirsi in modo attivo, significativo e dinamico». Oltre a “sapere” di geometria, per vincere al gioco occorre cercare strategia vincenti, saper motivare le risposte e, come sempre nei giochi, serve un po’ di fortuna. «La scuola ha deciso di aderire a questo torneo fin dalla sua prima edizione, adesso siamo alla quarta – continuano – e ha accettato la sfida della novità, perché le insegnanti hanno compreso le opportunità che questo gioco offre, non solo dal punto di vista matematico, ma anche come opportunità per formare le giovani generazioni per il presente che vivono e per le sfide del futuro».

La partecipazione. Il progetto ha visto il coinvolgimento della classi della scuola media del Comprensivo che si sono sfidate in un vero e proprio torneo strutturato in varie fasi, dalle eliminatorie fino alla finale.

la delegazione toscana

La finale. Emozionante l’ultima fase che si è svolta nei giorni scorsi a Otranto (Le). «La finale – raccontano ha dopo tre partite, ha visto accedere alla finalissima il nostro Gabriele Minetto che ha sfidato gli altri finalisti e si è classificato, poi, ottimo terzo a livello nazionale». Un traguardo che lo porta, di fatto, ad essere campione regionale e ad avere garantita di diritto la partecipazione all’edizione del prossimo anno.

Pensiero locale per un mondo globale, 1B premiata da Conad

Premio Conad per gli studenti della 1B della scuola media Marmocchi che con la professoressa Silvia Cortigiano hanno partecipato al Concorso Cronisti in Classe 2019 indetto dal quotidiano La Nazione. Ai ragazzi è andato un personal computer portatile per l’ articolo dal titolo Elogio della lentezza, saper aspettare per assaporare e rispettare la Natura Glocal, pensare locale per un mondo globale

Questo il testo

Viviamo nell’epoca del tutto e del subito. Mangiamo le fragole in dicembre e le castagne in agosto. Lo stomaco ringrazia, il palato un po’ meno e l’ambiente si ribella. Forse è il momento di fermarsi e pensare. Oggi non c’è più il “rito” e l’attesa di poter assaporare un frutto nella giusta stagione. Stagionalità è sinonimo di ritualità e, come si legge nel Il Piccolo Principe: «Ci vogliono i riti per fare un giorno diverso dagli altri giorni». Ogni cosa a suo tempo, direbbero i nonni che  hanno collaborato al progetto Orto ad Arte. Nel cortile interno del plesso Marmocchi, gli studenti hanno sperimentato l’arte di coltivare la terra. Giorno per giorno hanno imparato ad avere pazienza, a saper aspettare, a prendersi cura delle zucchine, della salvia, degli spinaci, dei baccelli e della madre terra. È stato scoperto come la verdura di stagione abbia un gusto più intenso e gradevole. Sia più buona. I prodotti locali, quelli di stagione, quelli della filiera corta fanno bene all’ambiente perché si riducono lo spreco di energia, l’inquinamento per il trasporto delle merci, le confezioni per l’imballaggio. Fanno meglio alla salute delle persone perché non contenendo conservanti e additivi sono genuini e sani. Sono ancora più buoni se sono Dop, Igp o addirittura biologici. I prodotti tipici di un territorio, le tradizioni e le culture locali sono risorse da valorizzare anche mediante i social network in modo da diffondere nel mondo il sano stile nutritivo della nostra dieta. Si creano così anche nuovi posti di lavoro e il glocalismo può diventare il nuovo modo di fare economia.

I valori della Liberazione nei lavori dei ragazzi della scuola media Marmocchi

Jacopo Morelli si è aggiudicato il primo premio al concorso “Come vedo il 25 aprile”, con la poesia Apro la porta nella quale interiorizza la morte dovuta ai bombardamenti di una guerra senza tempo. Riconoscimenti anche per i lavori di Simone Ciarlone e di Giulio Bartalini

Settantaquattro anni non sono passati invano e i valori della Liberazione e il senso del 25 Aprile sono ancora ben vivi e presenti nelle coscienze dei ragazzi della scuola media che quei momenti li hanno vissuti soltanto sui libri attraverso le pagine di Storia. Come lo sono per Jacopo Morelli, studente della 3B della scuola media Marmocchi dell’Istituto Comprensivo 1 di Poggibonsi. Morelli si è aggiudicato il primo premio della “sezione letteraria” dell’undicesima edizione del Concorso “Come vedo il 25 aprile”, rivolto a studenti delle scuole superiori, delle terze classi delle medie e giovani Anpi e promosso dai Comuni di Castelfiorentino, Poggibonsi e San Gimignano. Jacopo Morelli si è aggiudicato il premio con la poesia Apro la porta nella quale lo studente di tredici anni interiorizza la morte dovuta ai bombardamenti di una guerra senza tempo dove l’anima va in frantumi come i vetri delle finestre in una abitazione piena soltanto di corpi senza vita. Vedo corpi distesi come un tappeto / un tappeto di tristezza. / Li osservo e vedo la mia famiglia. / Finestre rotte come la mia anima. / Il sole sorge e rende onore ai defunti.

«In terza dedichiamo molto tempo a capire il significato del secolo scorso caratterizzato da due guerre mondiali e dagli orrori provocati dal Nazismo e dal Fascismo. Un percorso dove la Storia viene interpretata dalla sensibilità di ciascun ragazzo», commenta Silvia Cortigiano, insegnante di Italiano della classe di Jacopo Morelli. E le riflessioni della 3B sono il filo conduttore del concorso valdelsano. Concorso che è una occasione per riflettere sulla Storia italiana e sul 25 Aprile e per ricordare con le parole di chi la Storia di quel periodo l’ha fatta in prima persona. Come Mauro Montanelli, testimone del cannoneggiamento di Quercecchio a Castelfiorentino avvenuto il 26 luglio 1944. Montanelli, 88 anni, ha ricordato come vide morire sei sui parenti, tra cui un cugino di sette anni, in seguito al passaggio del fronte.

Oltre al primo premio di Jacopo Morelli, la 3B ha ottenuto riconoscimenti anche per i lavori di Simone Ciarlone e di Giulio Bartalini

Per l’assessore Susanna Salvadori si tratta di «un importante riconoscimento nell’ambito di un bel concorso perché alla base c’è la volontà di sollecitare i più giovani a riflettere sulla storia e su una data importantissima per la nostra comunità democratica, egualitaria e libera». Per questo, conclude Salvadori, va «un plauso a tutti gli studenti e a tutte le scuole che hanno partecipato. Un bravo in particolare ai nostri studenti per il primo premio e le menzioni ricevute. Un risultato frutto del lavoro portato avanti dagli insegnanti e dalla scuola e che rappresenta una bella soddisfazione per tutta la nostra città».

La poesia di Jacopo Morelli

Apro la porta.

Silenzio profondo.

Scricchiolio del pavimento.

Faccio un passo nell’inferno.

Una bomba era caduta vicino alla casa.

Polvere.

Vedo corpi distesi come un tappeto,

un tappeto di tristezza.

Li osservo e vedo la mia famiglia.

Finestre rotte

come la mia anima.

Il sole sorge e rende onore ai defunti.

Mi avvicino.

Vedo la faccia di uno di loro,

lo conosco.

Mi guarda quasi impaurito,

come se si volesse nascondere.

Ma in quel corpo c’è solo immaginazione.

 

il video della premiazione

Non solo libri, gli studenti della Marmocchi si affidano alla cooperativa per crescere

Cooperare. È la strada scelta dalla 1B della scuola media “Marmocchi” (Istituto Comprensivo 1 di Poggibonsi) per provare a immaginare il futuro come cittadini. E stamani (18 marzo) è stato firmato l’atto costitutivo della cooperativa simulata Officina Marmocchi, un’impresa per una simulazione reale dei valori e dei principi cooperativi che nasce all’interno di Confcooperative Toscana con il supporto della Federazione delle Banche di Credito Cooperativo. Alla firma erano presenti, oltre al consiglio di amministrazione della cooperativa, anche la professoressa Silvia Cortigiano, tutore dell’iniziativa, Tina Lorusso di Confcooperative Toscana, Antonio Fusi di Chiantibanca, la dirigente scolastica Manuela Becattelli e molti genitori.

Come ha spiegato Silvia Cortigiano, «L’intento è realizzare giochi, produrre e vendere manufatti educativo-didattici nati dalle idee degli studenti che realizzano anche il prototipo prima di avviare la produzione su ampia scala». Ogni studente ha un ruolo con compiti e doveri precisi come accade agli adulti nel mondo del lavoro. «Anche se “piccoli” – continua la professoressa – è importante sapere cosa significhi lavorare, ma soprattutto cosa significhi collaborare anche quando ci sono pensieri differenti e opinioni contrastanti». La cooperativa «mette da parte differenze personali, egoismi, incomprensioni, diversità caratteriali, sociali e culturali, punti di vista divergenti che diventano elementi di forza per costruire una visione d’insieme con un comune obiettivo: il rispetto reciproco» per una crescita del singolo e della collettività. «Ogni rischio – sottolinea Cortigiano – può diventare l’opportunità per crescere. Con questa iniziativa vogliamo combattere la dispersione scolastica».

Per la dirigente, Manuela Becattelli: «Si tratta di un bell’esempio per avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro. Una iniziativa importante nell’ottica di preparare gli studenti nella preparazione all’imprenditorialità».

Perché una cooperativa in classe. Officina Marmocchi è una cooperativa, che seppur simulata, funziona come una vera cooperativa «dove noi 26 compagni di classe, siamo tutti quanti soci», spiega la giovane presidente Silvia Clemente. «Negli incontri con Tina Lorusso di Confcooperative Toscana, ci sono stati spiegati scopi, funzionamento, finalità di una cooperativa. Durante l’assemblea dei soci abbiamo provveduto ad eleggere il consiglio di amministrazione, con le cariche di presidente, vicepresidente, tesoriere, segretario e consiglieri oltre ai documentaristi e al sindaco revisore. Abbiamo anche realizzato il marchio, scelto il nome e trovato slogan: Officina Marmocchi giochi per la mente, così imparare sarà divertente». L’idea su cui si basa l’iniziativa è quella «di far studiare i bambini in modo divertente senza l’assillo delle lezioni in classe e l’incubo del compiti a casa. Pensiamo che poter imparare attraverso un gioco da tavolo, sia possibile».

26 soci, ma tutti possono contribuire. Fondi con il mercatino dell’usato e di Natale. Officina Marmocchi nasce con un capitale sociale iniziale di 13 euro «dal momento che ognuno di noi ha versato una quota di 50 centesimi. È una base per partire, ma per mettere in pratica il nostro sogno abbiamo necessità di altri fondi. Per questo siamo aperti all’ingresso di soci sostenitori, di tutti coloro che vorranno farci sentire la propria partecipazione al nostro progetto», continua Clemente. Ma «siamo aperti alle idee di tutti per incrementare i fondi a nostra disposizione. Pensiamo di intraprendere iniziative come un mercatino dell’usato dove vendere i nostri vecchi giochi che non usiamo più e il cui ricavato andrà per l’acquisto del materiale necessario all’attività dell’Officina Marmocchi. E pensiamo anche di presentare tutti i nostri giochi realizzati durante una iniziativa a scuola da trasformare in mercatino di Natale».

I giochi per imparare a crescere: dal bullismo ai diritti delle donne, alla grammatica. Ogni gioco ha un significato diverso e nasce per uno scopo preciso, di valore sociale, di responsabilità civile, di apprendimento della lingua italiana. C’è Mafialt per fanno capire l’importanza di combattere la mafia, e Sbolla Le Bolle Del Bullo, dove il bullismo si sconfigge con un gioco, ma non per gioco. E anche Tutti Pazzi Per Il Clima dove le buone pratiche ambientali e le cattive abitudini non sono soltanto domande, ma anche risposte. E poi Paroliamo dove in gioco c’è l’apprendimento della grammatica e della lingua italiana e Sicuropoli sul corretto comportamento da tenere a scuola e fuori, Non Chiudere Un Occhio, contro la violenza di genere, quella che distrugge le donne nel silenzio. E per il futuro sono in arrivo App didattiche e istruttive.

Fanno parte della cooperativa

Adele BARTALINI,  Matteo BOCCI, Enrico BUSINI, Chiara CAPEZZUOLI, Matilde CAPURSO, Alice CERSOSIMO, Svetlana CINI, Silvia CLEMENTE, Gabriele CONTI, Samuele CORREALE, Martina D’ALESSANDRO, Elena D’AMBROSIO, Lorenzo FRATI, Manuel GABRIELE, Iman HAMIS, Elisabetta MARTELLI, Niccolò MARZINI, Alessandro MONASTA, Riccardo MONESI, Ines MORASSUT, Marieme NDAO, Immacolata PALUMBO, MariaChiara PAPACCIOLI, Edit QEHAJAJ, Samantha SANTONI, Eva TOGNAZZI